mercoledì 3 settembre 2008

When you need a friend

Mi sono alzata presto questa mattina. Il silenzio era forte, nemmeno il vento soffiava tra gli alberi dei boschi che circondano la mia casa. Ho aperto la finestra e l'aria pungente delle montagne mi ha svegliata completamente da un sonno ormai remoto. Ho realizzato subito che la casa era vuota ed io sola. Senza macchina, senza mezzi con cui spostarsi; sola tra le montagne di un paese non ancora del tutto sveglio, che prometteva solo ore monotone e sempre uguali di una solitudine in parte cercata ed in parte costretta.
Mi viene in mente il film Into the wilde (" Sono letteralmente intrappolato nella natura selvaggia").
Penso alle persone che sono presenti nella mia vita: a chi è vicino e a chi è lontano. Penso a loro fin nei minimi dettagli, come potrebbero essere vestite, cosa potrebbero fare in questo momento, dove sono dirette. Riesco quasi a vederle...ma non mi basta. Loro non sono qui.
Penso alle persone che sono state nella mia vita, che per breve o lungo tempo l'hanno attraversata, e che ora non ne fanno più parte. Realizzo che mi mancano. O mi manca il tempo che ho trascorso con loro. Mi sento piccola. Mi sento sola.
Mi concentro sul presente: cerco di trovare una soluzione concreta per mettere fine a quel che sto vivendo, per recuperare l'hic et nunc.
Il presente: così reale, così impalpabile, così tutto.
Devo vivere nel presente, me lo devo ricordare.
Mi vesto, prendo la borsa, chiudo decisa il portone di casa e attraverso la strada. E la mia amica Mara è lì, nella casa di fronte, dove è sempre stata da ventisette anni e dove da ventisette anni mi rifugio quando le montagne sembrano inghiottirmi.
Ed anche oggi mi ha aperto la porta, come da copione. Non ero un ospite, ero una parte della sua casa. Ho dipinto per lei.
Oggi c'era lei nel mio presente e così le dedico questo piccolo spazio di blog:
dedicated to my good friend Mara, who always belives in love and who saved my life today.

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