giovedì 11 settembre 2008

Runaway 2


Solitamente non amo i giochi per pc, li trovo noiosi. Dopo un pò che ci gioco l'effetto noia prende il sopravvento e la testa perde colpi; mi mettono decisamente ko, molto meglio fare altro... Questo prima di conoscere Runaway II, il videogioco della Fx Interactive che mi ha letteralmente elettrizzata! Era dai tempi della mia infanzia nerd, in cui trascorrevo giornate intere incollata alla tv giocando con Mario Bros, che un videogioco non mi faceva quest'effetto.
Non ho provato la prima versione uscita nel 2003 ma questa nuova saga è decisamente appassionante. In breve: il gioco inizia in un'isola delle Hawaii dove Brian si ritrova solo dopo che l'aereo su cui viaggiava è precipitato. Ora deve però ritrovare la sua amica Gina, lanciatasi dall'aereo con il paracadute poco prima dell'incidente ed ora misteriosamente scomparsa sull'isola. Per aiutarlo devi farlo muovere sull'isola, ingegnandoti nel trovare soluzioni appropriate per superare gli ostacoli che di volta in volta gli sbarreranno la strada, parlare con i personaggi che incontrerà nell'avventura per cercare informazioni, prendere decisioni ecc.. Non lasciarti ingannare dall'apparenza: Brian non è così tonto come sembra. Ciò che amo di più di questo personaggio è la profonda filosofia che muove i suoi ragionamenti! Provare per credere.

La grafica è firmata Pendulo Studios, riconosciuto in tutto il mondo come uno dei grandi creatori delle avventure grafiche.

Requisiti minimi per l'utilizzo di Runaway:


- Windows xp/vista


- Pentium III 1 Ghz


- 512 Mb di memoria RAM


- 1,8 Gb di spazio libero sul disco fisso


- Scheda grafica da 8 Mb


- Risoluzione monitor 1024 x 768


- Lettore DVD- ROM


- Scheda audio




mercoledì 3 settembre 2008

When you need a friend

Mi sono alzata presto questa mattina. Il silenzio era forte, nemmeno il vento soffiava tra gli alberi dei boschi che circondano la mia casa. Ho aperto la finestra e l'aria pungente delle montagne mi ha svegliata completamente da un sonno ormai remoto. Ho realizzato subito che la casa era vuota ed io sola. Senza macchina, senza mezzi con cui spostarsi; sola tra le montagne di un paese non ancora del tutto sveglio, che prometteva solo ore monotone e sempre uguali di una solitudine in parte cercata ed in parte costretta.
Mi viene in mente il film Into the wilde (" Sono letteralmente intrappolato nella natura selvaggia").
Penso alle persone che sono presenti nella mia vita: a chi è vicino e a chi è lontano. Penso a loro fin nei minimi dettagli, come potrebbero essere vestite, cosa potrebbero fare in questo momento, dove sono dirette. Riesco quasi a vederle...ma non mi basta. Loro non sono qui.
Penso alle persone che sono state nella mia vita, che per breve o lungo tempo l'hanno attraversata, e che ora non ne fanno più parte. Realizzo che mi mancano. O mi manca il tempo che ho trascorso con loro. Mi sento piccola. Mi sento sola.
Mi concentro sul presente: cerco di trovare una soluzione concreta per mettere fine a quel che sto vivendo, per recuperare l'hic et nunc.
Il presente: così reale, così impalpabile, così tutto.
Devo vivere nel presente, me lo devo ricordare.
Mi vesto, prendo la borsa, chiudo decisa il portone di casa e attraverso la strada. E la mia amica Mara è lì, nella casa di fronte, dove è sempre stata da ventisette anni e dove da ventisette anni mi rifugio quando le montagne sembrano inghiottirmi.
Ed anche oggi mi ha aperto la porta, come da copione. Non ero un ospite, ero una parte della sua casa. Ho dipinto per lei.
Oggi c'era lei nel mio presente e così le dedico questo piccolo spazio di blog:
dedicated to my good friend Mara, who always belives in love and who saved my life today.